Appunti e materiali per un lavoro culturale.

Ragione e fede: i prossimi incontri

intermittenze medioevo bHa scritto Charles Péguy: “Voi stessi siete i primi che siete riusciti a fare un mondo, e un mondo prospero, senza Gesù, una società, e una società prospera, senza Gesù; un mondo, una società, prosperi, incristiani dopo Gesù”.

E’ di fronte a tutti l’attacco mediatico alla Chiesa e allo stesso Papa. Meno clamorosa la sfida della Chiesa all’uomo moderno, la sfida che Benedetto XVI continua a proporre dall’inizio del suo pontificato: ricucire la frattura tra ragione e fede, mostrare cioè come il cristianesimo non sia un sentimento o un’etica, ma qualcosa di ragionevole che risponde alle domande ed esigenze di ogni uomo.

Due importanti appuntamenti, finiranno il ciclo iniziato a febbraio con l’incontro dal titolo “Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni può credere, credere proprio, alla divinità del Figlio di Dio, Gesù Cristo?” (Fëdor Dostoevskij).

Il primo sarà il 7 maggio alle ore 21.15 presso il Teatro Tarkovskij (via Brandolino 13, Rimini) e avrà come titolo Ragione e fede, la sfida di Benedetto XVI, un incontro per approfondire il magistero di Benedetto XVI, un papa che si sta rivelando il vero moderno tra i moderni, e qual sia la sfida per un cristianesimo che voglia avere qualcosa da dire agli uomini di oggi. Un dialogo con due personaggi autorevoli come don Andrea Bellandi, preside della Facoltà Teologica dell’Italia centrale e Sandro Magister, scrittore, giornalista, vaticanista perL’espresso e autore del blog tradotto in quattro lingue www.chiesa.

Il secondo appuntamento dal titolo Ragione e fede, all’origine della frattura tra sapere e credere sarà il 15 ottobre sempre alle ore 21.15 presso il Teatro Tarkovskij con il filosofo Costantino Esposito, docente di Storia della Filosofia all’Università di Bari, un’occasione per approfondire come nella storia dell’uomo e della cultura sia decisiva la separazione tra credere e sapere e come quindi il cristianesimo non sia vissuto e considerato come conoscenza nuova, ma al massimo un’etica o un sentimento.

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