Il 25 gennaio e l’11 febbraio 2011 sono due date che entreranno nella storia dell’Egitto. Sono l’inizio e la fine della rivolta che ha portato alla caduta del regime di Mubarak, una rivolta di popolo che, ancor più delle altre che stanno infiammando il mondo arabo, ha dimostrato come l’anelito di libertà che ogni uomo ha, non può a lungo rimanere taciuto e inespresso. Diciotto giorni, durante i quali in piazza Tahrir sono accaduti fatti inediti, come l’amicizia fra cristiani e musulmani. Un’amicizia che si era già vista all’opera in ottobre quando si era svolto al Cairo il primo “Meeting Cairo”, proprio per opera di alcuni giudici e avvocati musulmani rimasti stupiti dall’esperienza vissuta al Meeting di Rimini.
Che cosa sta succedendo nel mondo arabo? Qual è la vera sfida che si trova ad affrontare questo popolo, quali possono essere i fattori che possono aiutare il cammino verso la democrazia, cosa succederà nei rapporti tra Islam e occidente?
Per provare a rispondere a queste domande il Centro Culturale “Il Portico del vasaio” invita tutti il 2 marzo alle ore 21.15 presso il Teatro Tarkovskij all’incontro dal titolo “Egitto, la sfida di un popolo”. Ospite d’eccezione sarà Samir Khalil Samir, gesuita nato in Egitto, vissuto in Libano, professore all’Université Saint Joseph di Beirut, al Pontificio Istituto Orientale di Roma e alle “Facultés Jésuites de Paris”, fondatore e direttore in Libano del Centre de Documentation et de Recherches Arabes Chrétiennes, studioso di islam particolarmente apprezzato dal Papa.