Aggiornamento 1:
il 28 novembre è uscito il comunicato stampa del movimento di Comunione e Liberazione che invita alla preghiera per i cristiani in Iraq. Clicca qui per leggere il comunicato
E’ il 30 ottobre quando a Baghdad in una chiesa cristiana più di 100 fedeli stanno partecipando ad una messa. Un commando di Al Quaeda, che ha rivendicato poi l’attentato, fa irruzione e prende i fedeli in ostaggio. Il 1 novembre il blitz delle forze irachene trasforma la giornata in un bagno di sangue: 37 ostaggi morti, tra cui due sacerdoti, cinque donne e sette bambini; 56 i feriti tra cui dieci donne, otto bambini e un prete. La ragione di tutto questo: la richiesta del rilascio di due donne musulmane che, secondo loro, erano segregate nei monasteri copti in Egitto.
Ma purtroppo come si sapeva da tempo – e, in questo, il silenzio dei media è assordante – la persecuzione è continua: solo oggi in Iraq due cristiani sono stati uccisi mentre erano dentro casa e in Egitto le case e i negozi di una famiglia di copti sono state bruciate da un gruppo di estremisti islamici. Perché? A causa di un presunto flirt tra un membro della famiglia cristiana e una ragazza musulmana. E poi c’è Bibi, cristiana, operaia agricola pakistana, che ha rischiato di essere condannata a morte in Pakistan per blasfemia.
I nuovi martiri cristiani: ‘Questo massacro e’ un colpo al cuore dell’ Iraq tollerante ‘ – 03 novembre 2010 – Repubblica
IRAQ «Hanno ucciso la gente faccia a faccia» – 09 novembre 2010 – Tracce.it – Alessandra Stoppa
Lo scenario
Mentre sulle pagine dei giornali le persecuzioni occupano spazio solo quando accade qualcosa di eclatante, lo scenario reale è ben diverso. Il ministro degli esteri Frattini, sicuramente tra i più impegnati in questo campo e di questo bisogna dargliene atto, sta per promuovere all’Onu insieme a tutti i paesi dell’Ue una risoluzione su questo argomento. Per far alzare gli occhi al mondo su alcuni dati: su 100 morti causati dall’odio religioso, 75 sono cristiani, secondo alcune stime 200 milioni sono i cristiani perseguitati nel pianeta, 60 i paesi nel mondo in cui la libertà religiosa è violata; nel caso dell’Iraq un milione sono i cristiani che sono dovuti fuggire.
Duecento milioni di cristiani discriminati – 9 marzo 2010 – Corriere – Gian Guido Vecchi
«L’ Europa alzi la voce per fermare il massacro» – 2 novembre 2010 – Corriere – Salom Paolo
I nuovi martiri cristiani Paura di pregare – 03 novembre 2010 – Repubblica – Marco Ansaldo
IRAQ/ Frattini: pronta risoluzione Onu dell’Italia per difendere i cristiani – 15 novembre 2010 – IlSussidiario.net
Un secolo segnato dal martirio cristiano
Il nostro è un secolo segnato dal martirio cristiano. Il problema non è appena che i cristiani siano in zone di guerra, secondo la spiegazione che come occidentali è più facile darsi di fronte a questi fatti (vedi Rondoni sul Sole24Ore);così infatti non si spiegherebbe “perché i cristiani siano continuamente oggetto di attentati in una fascia che va dall’Indonesia all’India, dal Pakistan al Vicino Oriente e che si spinge fino ai territori islamici dell’Africa subsahariana”, come scrive Panebianco. Il rischio è una perdita per tutti, un rischio per l’occidente: “Il venir meno di una presenza diversa da quella puramente islamica: un confronto, un dialogo e con esso l’ultima possibilità di aprirsi all’occidente” (padre Gheddo a IlSussidiario.net).
Fare breccia nel muro dell’intolleranza – 16 ottobre 2010 – Avvenire – Luigi Geninazzi
I cristiani in Oriente e la fine del panda – 02 novembre 2010 – Avvenire – Massimo franco
IRAQ/ Gheddo: ecco perché la sfida all’odio anticristiano riguarda anche l’occidente – 02 novembre 2010 – IlSussidiario.net
“Rischiamo un secolo di martirio cristiano” – 04 novembre 2010 – La Stampa – Giacomo Galeazzi
Uomini di Dio perseguitati, martiri per la libertà di tutti – 04 novembre 2010 – Il Sole 24 Ore – Davide Rondoni
Cristiani invisibili – 11 novembre 2010 – Corriere – Angelo Panebianco